lunedì 29 ottobre 2007

Piroso canterino

Il direttore del tg di La7 che canticchia di prima mattina merita di essere visto...

Ma noi non siamo pirosiane, eh!

venerdì 26 ottobre 2007

E ora tacete.

ASSOLTO IN CASSAZIONE

Wikichic

Se quello che scrive oggi il Corriere è vero,
Riccardo è proprio un homme à la page.

giovedì 25 ottobre 2007

Question time

Il municipio di Siena sarà più agghindato sabato pomeriggio per il matrimonio di Casini o per un banale palio?

mercoledì 24 ottobre 2007

Massima della giornata

Per mettere in cantiere un figlio, è condizione necessaria avere un contratto lavorativo a tempo indeterminato.

domenica 14 ottobre 2007

giovedì 11 ottobre 2007

Imbarazzismi

Inutile stupirsi per certe sentenze tedesche.
In fondo siamo il paese in cui queste dichiarazioni vengono ritenute normali.

mercoledì 10 ottobre 2007

Della Vedova inteviene al congresso Usa

Il parlamentare italiano è stato invitato a parlare oggi alla Commissione Ambiente del congresso USA.
Tra qualche settimana, infatti, il Congresso americano si esprimerà su un piano "alla Kyoto" di taglio delle emissioni di CO2 e sulla eventuale introduzione di una carbon tax, e gli organismi politici statunitensi hanno predisposto una serie di incontri per valutare le esperienze degli altri paesi.
Della Vedova nel suo intervento sostiene che, anche a partire dall’esperienza europea, Kyoto è un modello costoso e poco efficace per fronteggiare il cambiamento climatico. In particolare il deputato ha ricordato che i meccanismi di tetto alle emissioni sul modello di Kyoto sono strumenti costosi e poco efficaci per fronteggiare il cambiamento climatico e finiscono per inibire la crescita economica, piuttosto che promuoverne una "pulita", come di fatto è stato dimostrato dall’esperienza europea.
"Tagliare le emissioni di CO2" ha detto Della Vedova,"costa almeno 20 dollari per tonnellata, a fronte di un beneficio ambientale atteso di circa 2 dollari: una politica autolesionista"; della Vedova ha inoltre rimarcato che "sul piano politico, Kyoto è diventata per l’Europa un totem ideologico a cui sacrificare anche il rigore scientifico,e la recente conferenza sul clima promossa dal ministro Pecoraro Scanio ne è un esempio vivente".
A margine della conferenza l’onorevole Della Vedova ha incontrato alcuni senatori USA ed ha rilasciato diverse dichiarazioni ai media americani che stanno seguendo con particolare attenzione l’evolversi della politica ambientale federale, ed dichiarato: "Da rappresentante del centrodestra europeo mi impegno a creare una piattaforma politica che contenda alla sinistra il monopolio dell’ambientalismo e che punti su soluzioni liberali e di mercato".

(Non solo Silvio...)

lunedì 8 ottobre 2007

Dilemmi

Secondo voi cosa voleva dire Baglioni quando cantava:
"e i prati che si lisciano come gattini
e stelle che si appicciano ai lampioni"

Sono perplessa.

Le tasse sono una cosa meravigliosa.

C'è bisogno di aggiungere altro?

mercoledì 3 ottobre 2007

Bacchette magiche e firme prestigiose

Lettera di Benedetto Della Vedova al Foglio
(un motivo in più, se ce ne fosse bisogno, per essere vicina ai Riformatori Liberali)


Il mercato ha in sé qualcosa di magico! In Inghilterra Bloomsbury, l’editore di Harry Potter, aveva fissato a 18 sterline (26 €) il prezzo del nuovo e ultimo volume della saga del maghetto, ma tra supermercati, grandi e piccole librerie è scoppiata una massiccia guerra al ribasso, tanto che il libro è arrivato sugli scaffali a 5 sterline. I rivenditori hanno scelto di offrire il romanzo in perdita, sicuri che la promozione avrebbe indotto i clienti “a comprare più di un libro e avrebbe portato nelle librerie persone che normalmente non ci vanno. Ogni copia di Harry Potter è un investimento di lungo periodo, non l’affare di un giorno”: parola di Waterstone’s, una delle maggiori catene di bookstore d’oltremanica. Le librerie indipendenti hanno sicuramente accusato il colpo, costrette anch’esse ad azzerare il loro margine o a vendere sottocosto. Eppure solo una libreria su quattro ha rinunciato alla vendita: la maggioranza ha deciso di avere il titolo a scaffale per conservare i clienti, magari allettandoli con una festa a tema o con la prospettiva di un acquisto più “tranquillo” (senza ore di ordinata ma estenuante fila british).
Il ribasso dei prezzi ha permesso ad Harry Potter di entrare nelle case di milioni di famiglie (dopo appena 5 giorni, il 10% dei britannici aveva il libro), molte delle quali – per loro stessa ammissione - non lo avrebbero acquistato ad un prezzo maggiore.
Giù il prezzo, su le vendite, ovvio. D’altronde, attrarre il pubblico di massa alla lettura di best-seller favorisce, in un secondo momento, la transizione di una porzione di questi lettori verso pubblicazioni di maggiore qualità e prezzo più elevato. E’ già avvenuto nel settore dei quotidiani, dove la free press ha “spinto” lettori verso la stampa tradizionale.
E in Italia? Fino ad oggi niente super-sconti, vietati dalla legge (al massimo, un misero 15%). Ma nel testo del Ddl Bersani ora all’attenzione del Senato vi è la liberalizzazione dello sconto sui libri, grazie all’approvazione da parte della Camera di un emendamento proposto dal sottoscritto (il Governo era contrario): una rivoluzione a favore dei lettori.
Peccato che le lobby si siano scatenate, facendo breccia tra i senatori di destra e sinistra, con il serio rischio che questa misura venga spazzata via.
Il divieto di sconto aveva due obiettivi: aumentare i lettori e “difendere” le piccole librerie. Entrambi sono falliti: secondo l’Istat, nel 2000 il 48,2% degli italiani di età superiore ai 6 anni dichiarava di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno; nel 2006 la quota è si è addirittura ridotta al 47,8. Il numero di librerie “indipendenti” e la loro quota del settore è in costante diminuzione, a favore dei megastore e della grande distribuzione.
Ma la realtà e l’interesse dei lettori meno abbienti sembrano contare meno delle proteste delle piccole librerie e dell’interesse degli editori (che preferirebbero il tranquillo status quo alla competizione vera).
Non ho capito cosa pensi Bersani su questo, ma la probabile bocciatura trasversale della libertà di sconto ci riporterà nell’Italia di sempre, quella corporativa e antimercato. Ci vorrebbe proprio una magia per consentire anche ai bimbi italiani di ogni età di comprare l’ultimo Harry Potter a soli sette euro e spiccioli. Chissà!

An apple a day...

martedì 2 ottobre 2007

On demand

Il nuovo sito del Corriere non ci piace proprio.
E non perché eravamo abituate al passato. Perché il restyling è proprio orrendo.