giovedì 22 marzo 2007

Alla portoghese

Acccettiamo sempre quello che scrive, il nosro Martino Cervo, perchè quello che fa è cosa buona, giusta, illuminata e noi non potremmo neppure contestare le sue parole. Però. Da oggi c'è un però. Riteniamo, da esseri normodotati e banali quali siamo, che Saramago sia inattaccabile. Che il premio Nobel possa anche prendere posizioni discordati, che un giorno dica bianco e un altro nero. Perchè? Perchè si.
Suvvia Martino, Josè è un letterato, non un capo popolo! Lasciamo che si sfoghi e firmi appelli, è comunque innoquo. Non fa proseliti. Lascia il tempo che trova.
Abbiamo l'impressione che al giovane Cervo manchi la lettura di "Cecità" e de "Il vangelo secondo Gesù Cristo". Cambierebbe forse la sua prospettiva.
Voto finale: 5+ con affettuoso buffetto

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