sabato 31 marzo 2007

Siamo donne, non incubatrici.

Ipse Dixit: "Se io ho fatto il militare per 12 mesi, voi potete portare a compimento i 9 mesi di gravidanza e poi mettere il bambino nella ruota"
Con tutto il rispetto per i sacerdoti, per di più professori universitari, questo era un demente.

venerdì 30 marzo 2007

Lele Mora non è Biancaneve, ma chi lo giudica è un impiccione

Questo articolo di Annalena Benini è del 18 dicembre 2006.
Terribilmente attuale.


Lele Mora non è il massimo della sciccheria: quelle foto a pieni nudi e con palandrane bianche, lui adagiato su cuscini leopardati e divani immensi, mani mollicce e anelli alle dita fanno, in effetti, un po’ orrore. Una volta l’ho visto in tv, ha pure la vocetta stridula e lo sguardo liquido. Però non è un maestro elementare, è un capitano d’industria L’industria delle facce da portare in tv, nelle discoteche, l’industria dei corpi che fanno spettacolo.
Irene Pivetti, ex presidente della Camera, si è affidata a lui: «Non è Biancaneve, ma l’ho scelto proprio per questo. Prima sono sempre stata seguita da avvocati, tutti gran signori. Però portavo a casa un contratto che valeva la metà». Lele Mora non è Biancaneve, e non lo è nemmeno la corte che gli ruota intorno e gli scrocca la casa in Sardegna, circo trash ma di gran successo. Se la mia 20enne sorellina mi dicesse che è diventata una delle ragazze di Lele Mora mi verrebbe l’ansia e farei la spia a mia madre, ma l’inchiesta giudiziaria che l’ha indagato in questi giorni, coi quotidiani istituzionali che diventano tabloid scandalistici e titolano: “Scoperto l’albergo dei festini”, “Tremano le star”, mi pare una colossale pagliacciata (che prende il via da allusioni colte in intercettazioni telefoniche, cioè il peggio del peggio, fatte su altre persone e per altri reati).
Francesco Totti paga per non vedere pubblicate le foto in cui bacia Flavia Vento praticamente un’ora prima del matrimonio con Ilary Blasi, ragazzotte maggiorenni partecipano a feste su panfili di riccastri o si gettano addosso a qualche vip d’accordo col fotografo, paparazzi sanno in anticipo in quale ristorante andare per lo scoop. E allora? Dov’è il reato, dov’è la parte lesa? Totti, personaggio strapubblico, che fa le corna all’aperto prima di sposarsi, la ragazzotta che cerca la fotografia col calciatore? Lele Mora non fa Biancaneve, e si sapeva, invece il giudice fa l’impiccione moralista a caccia di scoop, ed era meglio non saperlo.

mercoledì 28 marzo 2007

La Grande Verità

1) Se non ti chiede di uscire, non gli piaci abbastanza. Perché altrimenti sta tranquilla che lo fa. Per cui se non ti chiede di uscire non abboccare a scuse come "non voglio rischiare di rovinare la nostra amicizia" o "sono davvero impegnato in questo periodo".
2) Se non ti chiama, non gli piaci abbastanza. Gli uomini sanno come funziona il telefono. Non giustificarlo con "ha un sacco di cose per la testa" o "non ama le conversazioni telefoniche".
3) Se non dice che state insieme, non gli piaci abbastanza. E non prendiamoci in giro con "è appena uscito da una relazione importante" o "è spaventato dalla parola fidanzata".
4) Se non fa sesso con te, non gli piaci abbastanza. Se gli piaci non può fare a meno di toccarti.
5) Se fa sesso con un'altra, non gli piaci abbastanza. Non esistono scuse per il tradimento. Per cui non perdonarlo dicendo che "è colpa mia, ultimamente sono ingrassata" o "abbiamo esigenze sessuali diverse".
6) Se vuole vederti solo quando è ubriaco, non gli piaci abbastanza. Se gli piaci davvero vorrà stare con te anche quando non ha i sensi annebbiati.
7) Se non vuole sposarti, non gli piaci abbastanza. L'amore vince la fobia dell'impegno, per cui non accettare i "non mi sento pronto".
8) Se ti lascia, non gli piaci abbastanza. Rassegnati, anche se dopo un po' vuole rimettersi con te e quando non state insieme dice che gli manchi tantissimo.
9) Se sparisce, non gli piaci abbastanza. Dopo esserti accertata che non è ricoverato in nessun ospedale della sua città, forse non vale nemmeno la pena di chiedere spiegazioni, tanto la spiegazione è sempre la stessa: non gli piaci abbastanza.
10) Se è sposato, non gli piaci abbastanza. Se non si è liberi non è vero amore, anche se sostiene che "mia moglie è una strega" o che "è solo questione di tempo".
11) Se è uno stronzo egoista, un dittatore o un vero e proprio mostro, non gli piaci abbastanza. Se ami qualcuno fai di tutto per renderlo felice.

martedì 27 marzo 2007

Spazzolini

Nel mio bagno c'è il tuo spazzolino. È accanto al mio, nel barattolo bianco portaspazzolini. Il mio è rosa, il tuo è verde scuro. L'ho comprato per te quando hai iniziato a fermarti a dormire qui, l'ho scelto apposta uguale al mio ma di un altro colore. Perchè fossimo vicini anche nel lavarci i denti.

Lui è sempre rimasto lì, al suo posto. Tu no.

Lui è stato molto più costante di te, più equilibrato. Nonostante abbia accanto lo spazzolino verde chiaro che io uso per pettinare le sopracciglia e che sicuramente è più bello del mio, più piccolo e sinuoso, lui non l'ha mai degnato di attenzione.

Sono una bella coppia, i nostri spazzolini.

Forse più di noi.

Stanno sempre insieme, e non si pongono il dubbio di amarsi o meno, di rischiare di farsi del male, non litigano, non piangono, non si preoccupano.

Sanno che il loro posto è lì. E sono felici così.

Io li invidio un po', per la loro semplicità.




venerdì 23 marzo 2007

RomanticaMente

Prendete un retino e catturate tutte le farfalle svolazzanti nello stomaco.

Prendete un sacco di iuta e raccogliate i cuoricini palpitantiche vi fuoriescono dagli occhi.

E' tornato l'inverno -in realtà mai arrivato -, non è più tempo di essere innamorate.

giovedì 22 marzo 2007

Alla portoghese

Acccettiamo sempre quello che scrive, il nosro Martino Cervo, perchè quello che fa è cosa buona, giusta, illuminata e noi non potremmo neppure contestare le sue parole. Però. Da oggi c'è un però. Riteniamo, da esseri normodotati e banali quali siamo, che Saramago sia inattaccabile. Che il premio Nobel possa anche prendere posizioni discordati, che un giorno dica bianco e un altro nero. Perchè? Perchè si.
Suvvia Martino, Josè è un letterato, non un capo popolo! Lasciamo che si sfoghi e firmi appelli, è comunque innoquo. Non fa proseliti. Lascia il tempo che trova.
Abbiamo l'impressione che al giovane Cervo manchi la lettura di "Cecità" e de "Il vangelo secondo Gesù Cristo". Cambierebbe forse la sua prospettiva.
Voto finale: 5+ con affettuoso buffetto

Perchè lui aveva capito tutto

Da una vita ci guardiamo,
sì, va bene, ci vogliamo bene
ma come tutti ci isoliamo
ci dev’essere per forza un’altra soluzione.

Forse la comune
non ha senso la famiglia coniugale
ho bisogno di trovare un’apertura
a una vita troppo chiusa, troppo uguale.

Forse la comune
dove ognuno può portare le sue esperienze
un po’ stretti, qualche volta in poche stanze
ogni tanto qualche piccola tensione.

Qualcheduno m’ha svegliato
e adesso non riesco più a dormire.
Chi s’è bevuto il mio caffè
chi s’è messo ancora il mio costume?

Tento la comune
specialmente per i figli uno spazio nuovo
per ognuno tante madri e tanti padri
voglio dire senza madri e senza padri.

Tento la comune
non esiste proprio più niente che sia possesso
ed è molto più normale volersi bene
finalmente non è un problema nemmeno il sesso.

Da te non me l’aspettavo
ti credevo una ragazza sana
e pensare che ti stimavo
ti comporti come una puttana.

Amo la comune
la tua donna preferisce un altro ma è naturale
non fa niente se si ingrossa la tensione
poi l’angoscia, poi la rabbia più bestiale.

Amo la comune
senza più nessun ritegno si arriva ad odiarsi
e alla fine quando esplode la tensione
come bestie, come cani ci si sbrana a morsi.

Sì, ci odiamo, ci ammazziamo
sì, ci sbraniamo per il caffè
chissà cosa c’è sotto a quel caffè
c’è l’odio, l’invidia, la gelosia
c’è la solita merda che ritorna fuori
e allora ci ammazziamo, sì, ci sbraniamo.

Meglio la comune. Meglio la comune. Meglio la comune.

[parlato]: Meglio la comune che dirci: "Buongiorno cara, hai dormito bene? Te l’avevo detto che il Serpax funziona. Ah, stasera vengono a cena i Cotinelli? Mi fa piacere. Sì, grazie, ancora un po’ di caffè...".

mercoledì 21 marzo 2007

Accontentiamoci!

Diciamo la verità, per una volta. Tutti, chi più chi meno, abbiamo una paura pazzesca di rimanere da soli, siamo proprio terrorizzati. E' così difficile trovare qualcuno con cui si sta bene, e allo stesso tempo che stia bene con noi, sia libero e abbia voglia di avere un rapporto sentimentale. Quante probabilità ci sono? Credo poche. E quando ci si riesce poi si devono affrontare le inevitabili differenze di carattere, le incomprensioni, gli alti e bassi, i momenti di stanchezza. A volte è così difficile che si lascia perdere. Altre volte si incontra qualcuno con cui si pensa staremmo meglio e che ha tutti i requisiti sopra citati e quindi si manda tutto a puttane.
Ma la maggior parte delle volte, cosa succede? Si passa la vita a cercare qualcuno, senza mai avere la certezza che sia davvero la persona giusta. Ci sono varie persone che ci attraggono, ma ce ne saranno al massimo una decina in tutto il mondo capaci di farci davvero perdere la testa, non farci capire più niente. La massima parte della gente neanche le incontra, altri le incrociano ma la cosa non è reciproca e quindi impazziscono, stanno male e fanno di tutto per poter avere almeno una briciola di infinito. Quelli che si guardano negli occhi e si trovano a provare lo stesso sentimento sono pochi, pochissimi, più unici che rari. Solo loro sanno com'è amare veramente.
E visto che le probabilità sono così scarse, che male c'è ad accontentarsi? Perchè si deve per forza essere presi fino in fondo all'anima, essere invasi da qualcosa di enorme, che è bellissimo per carità, ma poi quante volte si è felici? Quando si è così in balia di qualcuno, quant'è grande il rischio di perdere di vista se stessi e la propria autoconservazione?
Perchè non ci si può accontentare di qualcosa di tranquillo e di sereno, in cui riuscire a gestirsi, in cui ci si sente in pace senza essere continuamente sull'orlo del precipizio?
Rispondetemi per favore.

Standing Ovation

lunedì 19 marzo 2007

Lost in translation

Woodcock significa beccaccia.
Non se ne può più di allusioni sessuali connesse alla traduzione di questo cognome -wood e cock-.
Punto. Stop.

domenica 18 marzo 2007

I Circoli della Libertà alla riscossa

Il primo incontro ufficiale dei Circoli della Libertà si è tenuto ieri in una accogliente sala del lussuoso Hotel Principe di Savoia a Milano. Quale cornice migliore poteva accogliere Michela Vittoria Brambilla, presidente nazionale dell’associazione, che in pochi mesi è riuscita a creare una fitta rete di gruppi in tutto il territorio nazionale.
L’entusiasmo non è certo dote mancante ai tanti giunti nel capoluogo lombardo da tutta Italia, isole comprese, e i simpatizzanti creano da subito un clima caloroso e benevolo, soprattutto nell’accogliere la loro presidente.
La rossa e combattiva imprenditrice inizia il proprio discorso promettendo che non si dilungherà sui gossip che stanno tenendo banco sulle prime pagine dei giornali, preferendo parlare di tasse, il vero punto sensibile per i cittadini. E colpisce nel segno: nominare tasse, cuneo fiscale, TFR, ma anche imposte comunali, aumenti dei biglietti del treno e dei caselli autostradali, nonché il tasso che la BCE ha promesso di aumentare, sono lo strumento migliore per parlare di oppressione fiscale. La ripresa economica messa in atto da Berlusconi, a detta della Brambilla, è stata vanificata dal sistema fiscale di Prodi e lei, con i suoi circoli, si propone di fare da ariete di sfondamento per abbattere il governo che sta opprimendo l’Italia.
La sua promessa è di interpretare il paese reale e i veri bisogni della gente. Si rivolge quindi ai giovani con le campagne di informazione sulla modifica del tfr e la proposta di sensibilizzare le nuove generazioni perchè l’uso di sostanze stupefacenti, cocaina in primis, seguita da cannabinoidi e droghe sintetiche, è diventato sempre più dilagante e di conseguenza un preoccupante fenomeno sociale. Alle famiglie sono rivolte le raccolte di firme per l’abolizione del ticket sanitario, che hanno già dato frutti positivi, poiché il Senato ha ritirato i ticket sulle visite specialistiche.
E il tema sanitario è posto in primo piano anche dalle prossime iniziative. Tra i prossimi obiettivi, infatti, c’è la pubblicazione di un dossier contenente i dati dei bilanci della sanità pubblica, per individuarne gli sprechi che la rendono inefficiente.
Inoltre a maggio verrà creato un canale chiamato “TeleVisione delle Libertà” che, utilizzando la piattaforma del digitale terrestre e Sky, farà controinformazione per smascherare le bugie della sinistra e renderà i cittadini da spettatori a protagonisti del proprio futuro.
E poiché non c’è sviluppo senza libertà, il tempo rimasto è poco per realizzare il cambiamento di rotta e riportare l’Italia sulla strada dello sviluppo.
Incoraggiata da una lunga serie di applausi e standing ovation, la Brambilla cede la parola all’onorevole di Forza Italia Sandro Bondi che riporta il discorso sul piano della politica politicante e nazionale. L’attacco al Governo Prodi, reo di aver promesso “vi stupiremo” e di esserci riuscito nel peggiore dei modi, è su tutta la linea. Perchè il cambiamento di maggioranza ha interrotto una serie di riforme iniziate da Berlusconi e ha demolito i progetti buoni che erano stati realizzati, come le grandi opere e la riforma del mercato del lavoro. Inoltre il coordinatore nazionale di FI rivolge un appello accorato agli alleati perché rimangano uniti nella Casa delle Libertà e ricorda loro che Berlusconi rappresenta la sola speranza. Senza Berlusconi non ci sono alternative e il Berlusconismo non è un marketing elettorale, ma una strategia vincente.
Nelle parole del braccio destro di Berlusconi c’è tutto l’amore e la devozione per l’uomo che nel 94 ha riempito il vuoto lasciato dalla crisi della politica tradizionale e ha ridato speranza al paese.
L’ultimo a prendere la parola è Paolo Del Debbio, show man mancato e politologo toscano in carenza di Libertà. Il suo discorso è ricco di figure retoriche e carico di slogan e raccoglie le simpatie dei presenti in sala.
Afferma che i militanti dei circoli della Libertà devono fare i cani da guardia e all’occorrenza anche mordere per tenere gli occhi aperti su il governo, ma anche all0’interno della loro stessa coalizione. Poi sentenzia: l’ulivo un anno fa, un anno secca. E gli applausi sono scroscianti.
La conclusione di questa intensa serie di interventi è affidata ad un collegamento telefonico con Berlusconi. Che rilancia i suoi cavalli di battaglia e i suoi slogan preferiti per concludere che il popolo della libertà deve essere grande forte e coeso. E la lotta è appena iniziata.

Someone like it hot

I dubbi sulla morte di Marilyn Monroe sono sempre stati tanti, come spesso accade quando il deceduto è celebre e le circostanze oscure.
Oggi è stata presentata una nuova teoria, o meglio sono stati resi pubblici alcuni elementi che alimentano una delle varie ipotesi che era stata fatta illo tempore sulla sua morte.
In un documento inedito, pubblicato dall’inserto domenicale dell’Independent, l’Fbi annota che la 36enne attrice hollywoodiana si era accordata con alcune persone a lei care per fingere un tentativo di suicidio, in modo d’attrarre l’attenzione di Robert Kennedy, con cui aveva relazione extraconiugale da tempo, per costringerlo a lasciare la moglie.
Ciò dimostrerebbe dunque che l’attrice non aveva intenzione di suicidarsi, ma è stata lasciata morire dagli amici che avrebbero dovuto salvarla.
Marilyn si sarebbe fidata di Peter Lawford, anch’egli attore e marito della sorella di Bob, Patricia Kennedy, e si sarebbe accordata per far sì che fosse trovata in tempo per essere salvata. Tra gli altri che sapevano del finto tentativo di suicidio della star, e che non fecero niente per fermarla, pare ci fossero anche lo psichiatra di Marilyn, Ralph Greenson, la sua governante, Eunice Murray e il suo press agent, Pat Newcomb.
Purtroppo come non esiste il delitto perfetto, neppure il suicidio simulato è privo di errori.
Marilyn prese un’overdose di barbiturici, come aveva annunciato a quelli che sarebbero dovuti essere suoi “complici”, ma venne lasciata morire senza che nessuno facesse nulla per salvarla. La bionda più famosa del mondo venne trovata morta la mattina del 5 agosto 1962, nuda, nel suo letto, dove forse aveva aspettato invano di essere riportata in vita.
Il documento, finora top secret e appena reso pubblico dall’Fbi, riporta la registrazione di un’agghiacciante telefonata avvenuta tra l’attore Lawford e Bob Kennedy la notte del suicidio di Marilyn, in cui Kennedy chiede: «Allora, Marilyn è già morta o no?».
Tanto si è detto e scritto sul ruolo scomodo che aveva assunto l’attrice all’interno della famiglia Kennedy e questa trascrizione ne sarebbe la conferma.
Ovviamente i dubbi restano, si moltiplicano, anche e soprattutto dopo queste ulteriori informazioni, ma difficilmente si troverà una soluzione che non lasci spazio alle perplessità.
A qualcuno piace caldo, recitava uno dei celebri film della diva bionda più famosa degli anni ’50. Cinicamente si potrebbe aggiungere che a qualcuno piace anche il rischio.

domenica 11 marzo 2007

Bologna la dotta

Da Milano alla Sicilia, una sola voce per riunire il popolo del coentrodestra: i circoli.
Il senatore Dell’Utri parla positivamente del network che si è creato in Italia negli ultimi anni e del quale è l’artefice. I primi circoli del Buongoverno sono stati fondati 9 anni fa e ad oggi sono più di 300. Il risultato ottenuto è piaciuto talmente tanto a Berlusconi da avergli dato l’idea di creare i Circoli della Libertà, partendo proprio dall’idea di circolo di Dell’Utri e dalla parola Libertà tanto cara al Cavaliere.
I circoli della Libertà, guidati da Michela Vittoria Brambilla, nascono per coinvolgere i delusi della politica, chi non vuole legarsi ad un partito politico tut cur e chi non vuole ancora farlo, ma cerca comunque un impegno in prima linea.
I circoli del Buongoverno e i circoli della Libertà hanno quindi la pretesa di impegnare il cittadino parallelamente al partito
che comunque c’è e si sente: forza Italia.
Lo scopo è coinvolgere almeno più del 50% degli italiani per arrivare in ogni città, in ogni paese, ogni palazzo. Una partenza dal basso con mire utopistiche, una nuova sfida per l’uomo che riesce a vincere l’utopia.
Dunque il senatore ha automaticamente convogliato i suoi circoli nella giovane rete creata dai circoli della Libertà, che hanno una procedura semplificata e uno statuto snello. C’è la domanda. Serve una risposta concreta da parte del popolo della libertà.
Michela Vittoria Brambilla, consapevole delle diversità dell’elettorato al quale si rivolge, proprio pe questo servirebbero nuovi contenitori per racchiuderli. Non c’è la voglai di sostituirsi al partito o ai partiti, ma essere gli amplificatori della voce dei cittadini nella continuità che spesso manca al partito politico puro. Fino ad ora questo nuovo farma di comunicazione si è svolta attraverso il canale dei gazebo sl territorio
La battagliaper l’abolizione del ticket sanitario, che il senato ha parzialmente cancellato per le visie specialistiche, i fax inviati al Quirinale per tornare a votare dopo la crisi di governo, una brochure per informare i cittadini perché la riforma non è stata abbastanza spiegata dla governo.
Si rivolge al cosiddetto paese reale le famiglie, gli studenti i pensionati. Governo Prodi era una coalizione unita dall’odio e dalla demonizzazione nei confronti di Berlusconi, poi volti all’oppressione fiscale e ora tenuti uniti dal solo desiderio di sopravvivere il più possibile.
Prodi è come l’equilibristain una e per iniziare la svolta il tempo stringe.

sabato 10 marzo 2007

Santanchè, siamo con te

Tempo fa mi sono imbattuta in un comunicato dell'On. Santanchè che recitava: “Con le Coordinatrici regionali e provinciali azzerate ci siamo riunite a Roma ed abbiamo deciso che è ormai opportuna una linea di fermezza sui nostri valori che vanno, in estrema sintesi, dalla sacralità della vita alla famiglia. Non è più tempo di strappi ma di discussioni e decisioni collegiali. Ho sentito quindi il bisogno ed il dovere di scrivere una lettera aperta al nostro Presidente all'interno di un opuscolo che si trova già in rete in questa stessa pagina, dal titolo "Non si azzerano cosi' le donne..." e che ricorda anche il lavoro svolto in questi due anni dal Dipartimento Pari Opportunità. […]”.
Ciò che veniva ribadito e che mi ha subito colpita è il sentimento di svuotamento e azzeramento espresso dalle donne di An nei confronti del loro partito e riportato dalla loro ormai ex coordinatrice.
Le donne di destra, defraudate del loro ruolo centrale e delle loro competenze, si affidavano dunque alla loro deputata più visibile, alla donna che più delle altre è stata sotto i riflettori e che ha sempre amato unire il proprio ruolo istituzionale ad una vita privata sovraesposta.
Questo comunicato e queste dichiarazioni erano inotre l’ultima dimostrazione di quanto ormai fosse logoro il rapporto tra Fini e la Santanchè e che andava via via mostrando tutti le sue crepe in pubblico.
Inotre lo scoramento della deputata nei confronti del partito era manifesto e la creazione dei circoli Di Donna ne erano una prova evidente.
Poi, dopo un periodo che l'ha vista meno combattiva con il suo diretto superiore, la Daniela nazionale è ora tornata - suo malgrado - nell’occhio del ciclone per una notizia pettegola. Sembrerebbe infatti che il suo attuale compagno l’abbia lasciata per la sempreverde Rita Rusic.
E come resistere a questo rumor?
Le voci si rincorrono e gli articoli dei vari giornali gossip non danno tregua. Il potenziale scandalo e la possibilità che si verifichi un Eva contro Eva nostrano non lascia nessun addetto del settore indifferente.
Le due donne protagoniste dalla contesa sono due assi da novanta, due imprenditrici e self made woman che hanno dimostrato negli anni di poter risorgere dalle loro ceneri come la fenice.
Lei dichiara serafica: “Sono molti mesi che abbiamo problemi, ma Canio ed io continuiamo ad abitare insieme, abbiamo un figlio piccolo e molto lavoro ci unisce.”
E c’è sempre un giornalista pronto a raccogliere una sua affermazione e sbatterla in prima pagina. Sempre una penna pronta a scrive quanche riga su di lei, si tratti di parlare delle sue borse e dei vestiti che indossa, delle feste da lei organizzate e marginalmente anche della sua attività parlamentare. Si dimentica sovente che è l’unica donna relatrice di una legge parlamentare, perchè spesso è ricordata per altro. Ultimamete è stata sottoposta ad un duro attacco per le posizioni che ha preso in merito alla concezione della donna nel mondo islamico e le sue idee le sono costate anche il diritto ad avere la scorta.
Verrebbe da pensare che gli amori e i tormenti di questa donna si consumano sempre a mezzo stampa, perchè è ormai avvezza a posare per le copertine patinate dei settimanali, ma la vita è un'altra cosa.
Il primo marito le ha lasciato un cognome che le ha dato la fama, il mentore politico le ha consegnato lo scettro della guerrigliera, insieme all'incoronazione a primadonna di An. Speriamo che anche quest'ultimo uomo le lasci qualcosa di postivo, nella cattiva sorte.

venerdì 9 marzo 2007

Santa Maria Novella

Lo conobbi una triste giornata di novembre, quando il lavoro sembrava non avere fine e cercavo qualsiasi motivo per distrarmi.
Lui era sempre alla ricerca di una penna, continuava a dirmi che un giornalista senza penna era come un violinista senza violino e mi faceva ridere. Iniziai io, scrivendo una mail, lui mi rispose subito e la mia fantasia iniziò a galoppare.
Lui propose un incontro a metà strada, Firenze magari.
Così, ci andai senza una ragione precisa. Semplicemente: mi piaceva. E aveva solleticato la mia vanità, la mia voglia di scoprire e mettermi in gioco. Erano motivi sufficienti, no?
Arrivata alla stazione, lui era già lì. Due parole, poi il silenzio. Odio parlare di oroscopi e di vacanze, della città e dei bla-bla di circostanza. O è alta filosofia o è brutale pettegolezzo, nel mezzo c’è la noia che mi annoia. Decidiamo di andare in hotel, o meglio, decide lui dopo un goffo tentativo di recuperare un preservativo nelle farmacie chiuse della città.
Stupido tentativo, il mio, di replicare o cancellare il passato, per dimenticare gli occhi, le mani, la bocca di chi mi aveva insegnato a volare.
Impossibile tentativo. Lo sapevo ma volevo esserne incosciente allo stesso tempo.
Ci sono baci che non si scordano. Ci sono amori che non si dimenticano. Ci sono pomeriggi trascorsi in un hotel fiorentino vista Arno che non si dovrebbero neppure raccontare.

La trota salta, al contrario

Dichiarazione di Benedetto della Vedova, Presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia
Sabato prossimo parteciperò alla manifestazione “Diritti ora”. Sarà anche un modo per testimoniare a tutti che si può stare convintamente nel centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, come ci stanno i Riformatori Liberali, rifiutando qualsiasi rigurgito omofobico – chi considera le persone omosessuali “malate” e “deviate” merita la stessa considerazione di chi ancora sostenesse che le donne sono “inferiori” agli uomini - e sostenendo la priorità del riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali.
Il centrodestra italiano non può restare, unico centrodestra al mondo, quello del “no” sempre e comunque al confronto con la comunità gay e le sue rivendicazioni civili.
Mi rendo conto, quindi, che la sola partecipazione dei Riformatori Liberali non è sufficiente a colmare il vuoto di attenzione della Casa delle Libertà, ma mi auguro che nella manifestazione di domani prevalga, nell’approfondimento delle posizioni di merito, uno spirito di non ostilità, ma di serrato confronto con il centrodestra.
Roma, 9 marzo 2007

Benedetto Della Vedova

Stamattina, sfogo

Dimentico per un istante il mio imperturbabile stile per lanciare un enorme VAFFANCULO a questo qui. Non il propretario del blog, ma il soggetto del post.

E finalmente l'ho scritto!

mercoledì 7 marzo 2007

Sesso, carta, forbice

C’era bisogno che lo dicesse un sondaggio di Donna Moderna perché diventasse di dominio pubblico quello ceh tutti sanno: le donne usano i vibratori. Diversamente non si spiegherebbe la loro esistenza e la loro larga diffusione.
Ultimamente si vendono ovunque: in farmacia, negli scaffali dei supermercati, nelle boutique di lusso e hanno diversi prezzi, diverse forme e diverse funzioni. Vibratori puri, clitoridei o vaginali, ai quali si affiancano anche i massaggiatori e non ultimi gli anelli stimolatori, un vero e proprio successo, tanto da essere quasi introvabili. I sex toys sono usati da 2 donne su 10 e non c’è niente di male. Le donne intervistate affermano di usare i giocattoli erotici per aumentare il proprio piacere sessuale, per ravvivare il rapporto col partner o semplicemente per ricercare qualcosa di nuovo.
In Italia questi argomenti sono ancora considerati tabù, nonostante siano stati più volte sdoganati da programmi televisivi di grande successo come Sex and the City. I sex toys sono appunto dei giocattoli e come tali vanno considerati: puro divertimento e distrazione, non sostituiscono la figura del maschio dominante che ogni femmina cerca. Dunque, che male c'è?

NB
Le proprietarie del blog, che già in passato si sono dilungate sull’argomento, ci tengono a precisare che non rientrano nelle statistiche e non posseggono alcuno degli attrezzi sopra citati. Non escludono però di poterli acquistare in futuro.


Ancora 31

1. La voglia, la pazzia - Ornella Vanoni
2. Le pouvoir des fleurs - Laurent Voulzy
3. Pale blue eyes - The Velvet Underground
4. E ti vengo a cercare - Franco Battiato
5. Mai più come te - Claudio Baglioni
6. Je suis malade - Jacques Brel
7. Cavallo bianco - Matia Bazar
8. Lontano, lontano - Luigi Tanco
9. Always on my mind - Jonny Cash
10. Meravigliosa creatura - Gianna Nannini
11. Ovunque proteggi - Vinicio Capossela
12. Sempre e per sempre - Francesco De Gregori
13. Verranno a chiederti del nostro amore - Fabrizio De Andrè
14. Non arrossire - Giorgio Gaber
15. Cuore di tenebra - Baustelle
16. Plus Bleu que tes yeux - Jacques Brel e Edith Piaff
17. Con te - Giuni Russo
18. Morning has broken - Cat Stevens
19. Wuthering heights - Kate Bush
20. The way you look tonight - Frank Sinatra
21. Your song - Elton John
22. Carolina in my mind - James Taylor
23. E penso a te - Lucio Battista
24. Remedios - Gabriella Ferri
25. La canzone dell'amore perduto - Fabrizio De Andrè
26. Rien de rien - Edith Piaff
27. Voir un ami pleurer - Jacques Brel
28. La distanza di un amore - Alex Baroni
29. Noite è luar - Patrizia Laquidara
30. Take a look at my girlfriend - Supertramp
31. Gliu impermeabili - Paolo Conte

martedì 6 marzo 2007

Oggi mi sento...



perchè vorrei...

Ostia caput mundi

Il palazzetto di Ostia non riesce a contenere l’entusiasmo dei giovani di Forza Italia, che si sono riuniti nella Roma balneare per presentare il loro patto intergenerazionale.
Visi puliti e freschi caratterizzano queste nuove generazioni, vera speranza per l’ormai ex partito di plastica. Bandiere, striscioni e magliette testimoniano l’appartenenza a Forza Italia e in particolare al movimento giovanile.
Tanta passione dunque e un clima da stadio accolgono il presidente Berlusconi, anche quando viene mostrato nelle immagini del discorso al congresso USA, proiettato per ingannare l’attesa. Quando poi arriva è accolto come una rock star, osannato come leader indiscusso e il suo ingresso è accolto nel palasport con un’ovazione, al grido di “Silvio, Silvio”. E il Cavaliere, che si sente uno di loro, soprattutto per spirito, non manca di ricordare alla Berlusconi Generation che si sente un loro coetaneo.
Il passaggio di testimone ai giovani è puramente ideale ed è palese che il leader non abbia alcuna intenzione di lasciare la propria posizione dominante, ma tant’è.
I ragazzi presentano il documento stilato per l’occasione, per farlo sottoscrivere al loro presidente. Centralità della persona, meritocrazia, libertà di scelta e rispetto dell’identità sono alla base delle loro linee programmatiche. Il capo è dalla loro parte e li supporta e li motiva perchè il governo da lui presieduto è stato sì positivo e propositivo per il paese, ma ora la sfida più ardua è riuscire a riprendere il lavoro là dove è stato lasciato nel 2006.
Nella sua mente c'è sempre quella rivoluzione liberale che deve ripartire dalle nuove generazioni.
La sinistra dipinta da Berlusconi è come sempre una coalizione disfattista, che distrugge in 5 minuti quello che è stato fatto in 5 anni, che demolisce la riforma della scuola e tenta di replicare con quella del mercato del lavoro.
I propositi per il futuro sono la riforma della magistratura, l’abbattimento dei costi dello Stato e la costruzione di un esercito di controllori e difensori del voto.
Si parla anche della trasformazione della Cdl da coalizione a federazione e in questo progetto rientrano i Circoli della Libertà, creati per aggregare persone che si sono allontanate dalla politica o semplicemente che non desiderano legarsi ad un partito politico. Questo sembrerebbe essere il vero traguardo futuro, l’unica prospettiva al momento possibile.
Inoltre ampia parte del discorso è dedicata all’analisi degli ultimi atti del governo Prodi e alla fuga a sinistra di Follini, poi i soliti sondaggi e dati sciorinati, l’ammonimento rivolto ai giovani speranziosi a non diventare mestieranti della politica
Silvio è come il buon padre di famiglia, li sprona, li consiglia e indica loro la retta via, sperando che loro seguano le sue parole e non imitino le sue azioni.
Il messaggio finale che lascia ai suoi giovani proseliti è un incoraggiamento e una speranza: i suoi fedelissimi, Bondi Cicchitto e Bonaiuti, vanno sostituiti per decorsi limiti di età e chi meglio dei questi ragazzi può farlo?

venerdì 2 marzo 2007

non so proprio come intitolarla

Tu sei una delle persone più importanti per me. Non ti preoccupare. Io per te ci sarò, sempre e comunque. Io riuscirò sempre a leggere nei tuoi occhi. A rubarti anche quello che non vuoi darmi. A infilarmi tra le righe dei tuoi pensieri. Nei buchi della tua anima, ho provato tante volte a rammendarli, ma forse non è possibile. Il tuo odore rimarrà sempre in fondo al mio cuore, e se ricapiterà di sfiorarti la mia pelle brucerà. Si incendierà, si scioglierà, e ritornerà cenere. Come ha sempre fatto. Ti vedrò sempre come un soffio di vita.