mercoledì 28 febbraio 2007

Mai più come te

Volevo un amore ablativo e non lo sapevo neppure. Volevo una forma di amore caratterizzata da un eccessivo annullamento di me stessa allo scopo di servire il mio uomo, ma non me ne rendevo conto, non sapevo neppure che esististesse questa definizione di amore.
Mi accontentavo di una forma di amore platonica, contemplativa, sognatrice e idealista. Poi sei arrivato tu e hai stravolto le mie poche certezze. Pensavo a riempirti l’auto di Baci Perugina, farti gli auguri il giorno del non-compleanno, curare le piante con il tuo nome, leggerti e supporre a cosa stessi pensando. Meraviglioso.
Mi sono ritrovata un amore possessivo, infantile ed egocentrico, dove il possessivo eri tu, quello infantile ed egocentrico sempre tu.
Mi hai conquistata perché avevi tutti i difetti che rifuggivo, le caratteristiche che disprezzavo e l’aria di chi non si dona mai totalmente.
E allora. Se potessi sostituire gli elementi: ai Baci le palle di Mozart, agli auguri gli insulti per le parole omesse, alle piante le lenzuola che ci scambiamo, se potessi tornare indietro di un anno. Rifarei tutto, non rinnego niente: so che nessuno potrà mai reggere il confronto con te. Nessun’altro mai.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono senza parole.
E non è normale...

Animo Inquieto ha detto...

Ma stai parlando di chi credo tu stia parlando? cioè, seriamente? Io lho sempre detto...