lunedì 27 novembre 2006

Don't touch my religion

C'è una pubblicità in tv che mi infastidisce, una pubblicità che andrebbe censurata e duramente criticata molto più della patatina di Siffredi. E invece pare che a nessuno importi.


La location dove è girato lo spot in questione è una chiesa cattolica, austera e gotica. Una bella ragazza bionda con una profonda scollatura va a confessarsi. Il prete, visibilmente turbato dal decoltè della ragazza, ancora più che dal ciondolo reclamizzato, non riesce a terminare la confessione ed è costretto a lasciare il confessionale per andare a sua volta a confessarsi. Ovvero, ha commesso peccato, chiaramente il riferimento è ai pensieri impuri e poco clericali che possono aver attraversato la sua mente mentre guardava la ragazza. E non certo grazie al ciondolo che dovrebbe essere il protagonista dello spot. Ultima scena: la ragazza lascia la chiesa con un sorriso diabolico.


Si può possiamo anche accettare che si voglia evidenziare il carattere umano dei sacerdoti, che sono uomini prima di essere emissari di Cristo, ma il contesto è profondamente sbagliato. Il "letit motiv" dell'azienda Breil è "Don't touch my Breil", in questo contesto però non si sottintende un bisogno del religioso di avere il ciondolo, bensì un desiderio di natura fortemente carnale, in netto contrasto con il voto di castità. Il tutto avviene inoltre tra le sacre mura di una chiesa.
Inoltre non bisogna dimenticare che la confessione è un sacramento e come tale è un rito sacro della liturgia cattolica.
Questa pubblicità è mille volte peggio dell'ultima cena al femminile proposta tempo fa da Marithé e François Girbaud e prontamente ritirata, perché sommersa da una pioggia di critiche.
Su questo spot, ripetutamente trasmetto dai principali canali, nulla.


Dove sono le varie associazioni a difesa della morale cattolica, a difesa dei minori, a difesa dei gatti albini quando servono veramente?


Possibile che sia io l'unica scandalizzata e inorridita?


Non oso pensare cosa sarebbe accaduto se lo spot fosse stato girato in una moschea.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi scandalizza, ma mi da molto fastidio... In una moschea? Impensabile. Non durerebbe due giorni, e probabilmente l'intellighenzia di sinistra si schiererebbe contro un intollerabile affronto alla religione...

Mirko ha detto...

Mon mi ero accorto della pubblicità, forse perchè sono troppo incasinato, e ultimamente vedo poca televisione; ma ora che ne sono a conoscenza mi organizzerò per aizzare gente in piazza a bruciare le immagini di Maometto, vero artefice di questa pubblicità contro la Chiesa, e potrò finalmente gridare: islamici al rogo!
Cavolo, dimenticavo, sono un dhimm, un infedele, non posso seguire i tollerantissimi insegnamenti del Corano!

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Non lo so, io francamente non ritengo che uno spot possa offendere un culto, a meno che esso non sia esplicitamente ed accanitamente diffamatorio. In fondo girano barzellette su Dio ed i Cristiani, sulla Chiesa ed anche film un pò "apocrifi" ma nessuno ha mai urlato allo scandalo. Questa è libertà di espressione (anche se sono d'accordo sul cattivo gusto) e se non ci sta bene possiamo benissimo boicottare il prodotto, no ? Il problema è che mentre si può scherzare con la Chiesa non lo si può fare con l'Islam. Questo sì che mi dà molto, molto fastidio ! Ti dirò quindi che a me non piace l'integralismo religioso da qualunque parte esso derivi e che anche i fedeli delle varie religioni dovrebbero "crescere" un pochino valutando l'importanza delle cose per quello che sono. Certo lo spot della Breil od Uccelli di Rovo non costituiscono alcun pericolo per la cristianità.

Semplice ha detto...

Rimango scandalizzata perchè nessuno si è scandalizzato. Forse il nostro senso di ciò che è accettabile è cambiato, forse è è colpa di un mio irrigidimento mentale. Da ventenne cresciuta con una educazione cattolica mi sento in dovere di difendere le mie radici culturali.

Anonimo ha detto...

Andiamo ragazzi! E'uno spot pubblicitario! Inoltre rispecchia la dura realtà del momento (preti pedofili, violentatori, ecc...).

Anonimo ha detto...

Se si vuole che uno spot non passi su almeno 3 reti con un audience totale del 45% degli italiani telespettatori, basta rivolgersi ad un signore che di queste reti fa quel che vuole, che si dice profondamente cattolico (sic..se penso a Colui che morì sulla croce per i poveri e gli umili di questo mondo) e che ricorda sempre di essere andato a scuola dai salesiani.
Lui può, ha il potere di farlo con una sola telefonata...ma vorrà?

Ernesto