domenica 30 aprile 2006

Corsera bifronte

Dopo Sergio Romano e Angelo Panebianco, oggi è a Massimo Franchi lanciare una stoccata direttamente a Prodi, definito "professore in apnea". Tre editoriali di fila sul Corriere della Sera, una settimana di fuoco per l’Unione. Troppo presto per affermare che tre indizi fanno una prova, ma l’impressione è che la credibilità della leadership di Prodi stia rapidamente scemando dalle parti di via Solferino. La vittoria elettorale risicata, i rischi di un "governicchio" condizionato dai voti della sinistra radicale e paralizzato dai veti incrociati degli alleati segnalano che gli umori sono cambiati.

Aveva cominciato Sergio Romano, parlando di "pessimo spettacolo" offerto dalla coalizione di sinistra che "si accapiglia sulla distribuzione delle poltrone". Aveva proseguito Angelo Panebianco, indicando in Bertinotti "un vincitore ingombrante". Il sigillo finale è arrivato dalla penna di Paolo Franchi, particolarmente velenosa nel dipingere un Romano Prodi paralizzato dal terrore di prendere posizione, quale che sia, su qualsivoglia argomento: legge Biagi, Tav, fusione Autostrade-Abertis, Mediaset.

Emerge così l’immagine di un capo della coalizione privo di leadership, modesto "premier indicato dai partiti del centrosinistra" ma incapace di "federare le forze che lo sostengono". Conclude Franchi: "Peccato che i giorni passino, la situazione si aggrovigli ai limiti del paradosso, e Prodi continui a non far sentire la sua voce. Nel suo caso, almeno, il silenzio non è d’oro".

Pochi giorni addietro, dalla prima pagina del Sole 24 Ore, anche Guido Gentili paventava la nascita di un governo ostaggio delle "spinte di una cultura ideologizzata, per nulla orientata al mercato e alla concorrenza".

Si ha l’impressione che, mai come oggi, il termine "editoriale" vada preso alla lettera, come espressione delle opinioni e delle preoccupazioni dei padroni del vapore, di quei gruppi di potere che, attraverso i loro giornali, tanti sforzi avevano profuso nell’assecondare un cambio della guardia al governo. Alla luce del risultato elettorale, disastroso per la cosiddetta "sinistra riformista", i conti non tornano più. Perfino il taglio di cinque punti del cuneo fiscale, la vera promessa forte dell’Unione, sembra allontanarsi. Di pari passo con la fiducia, da parte dei poteri economici, nei confronti di Prodi.

Sembra ci sia la presa d’atto che il governo del Professore non solo è destinato a fare poca strada, ma che meno ne farà, meglio sarà per i suoi entusiasti sponsor di ieri. Che probabilmente vedono con favore l’approdo a un governo tecnico, che "tagli le ali" e non abbia come priorità quella di fare subito a pezzi le riforme del governo Berlusconi, a partire dalla legge Biagi.

Dichiarazione di voto (ovvia)

Le superstizioni al femminile

Non salvare il numero del proprio bello, non cancellare i messaggi importanti o ricopiarli in appositi libelli, mettersi in coordinato o in scordinato appositamente… Sono così tanti i gesti che, volontariamente o no, le ragazze fanno tutti i giorni per scaramanzia.
Perché li facciamo non mi è dato saperlo, nonostante io sia un tipico esempio di essere donna con tutti i difetti del caso.
Siamo macchinose, riluttanti alla razionalità, pianificatrici di maternità e qualnt’altro di negativo possiamo aggiungere.
MA.
Ma per fortuna esistono anche dei lati positivi nella nostra condizione. Uno su tutti, il più determinante: siamo donne, femmine dotate di “quel certo non so che” che conquista gli uomini. Volenti o nolenti non possono fare a meno di noi. Noi invece possiamo benissimo vivere senza un maschio tra i piedi. Iniziamo ad accettarlo e staremo meglio.
E iniziamo a cancellare la messaggistica del cellulare..

venerdì 28 aprile 2006

Comunque vada sarà un insuccesso

Chissà se alla fine risorgerò dalle ceneri come l'araba fenice e riprenderò vite, forma e sostanza. Di certo da questa storia ne uscirò bruciata.
Nonostante le premesse siano positive, nonstante la situazione sembra giocare a mio favore, attendo un nuovo capitolo che potrebbe segnare la parola fine.

mercoledì 26 aprile 2006

sono qui per l'amore / Ligabue

Sono qui per l’amore, per le facce curiose che fa Per la coda alla cassa, con il saldo più o meno a metà, per le gabbie di carta, per la chiave scordata in cantina, per il giro del sangue e per quello del vino. Sono qui per l’amore, per difendere quello che so per le rampe di lancio, e lo sporco che riga gli oblò che nel lancio ci siamo, e la torre controllo lontana, con il brico sul fuoco e la fiamma puttana. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andarsi bene, un solo sole che forse basterà. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andare insieme, in una vita che forse basterà. Questo andarsi bene qua….. Sono qui per l’amore, e per tutto il rumore che vuoi E i brandelli di cielo che dipendono solo da noi, per quel po’ di sollievo che ti strappano dall’ombelico, per gli occhiali buttati, per l’orgoglio spedito, con la sponda di ghiaia che alla prima alluvione va giù.. ed un nome e cognome che comunque resiste di più. Sono qui per l’amore per riempire col secchio il tuo male, con la barca di carta, che non vuole affondare. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andarsi bene, un solo sole che forse basterà. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andare insieme, in una vita che forse basterà. Questo andarsi bene qua….. Sono qui per l’amore, per le facce curiose che fa Per le giostre sfinite che son sempre più fuori città, stabiliamo per sempre le corsie che ci mandano avanti, e prendiamo le multe tutti belli e cantanti.

mercoledì 19 aprile 2006

Se tratta bene gli animali

tratterà bene anche a te!

Citazione dovuta

martedì 18 aprile 2006

Supermercato galeotto


Sono una ragazza un po' fissata che, a parte rare occasioni, cerca di essere sempre in ordine: trucco, capelli, vestiti, borsa… un’armoniosa combinazione di attributi femminili per attirare gli sguardi dell’uomo giusto, che negli ultimi tempi ha le fattezze del bel FF.
Tralasciando questi particolari della mia vita privata, vorrei sottolineare un’aspetto della nostra vita quotidiana femminile che a volte è sottovalutato.
Oltre alla vita ripetitiva di tutti i giorni ci sono alcuni momenti particolari in cui bisognerebbe cercare di essere impeccabile, o meglio sono proprio momenti di caccia camuffati da routine seriale.
Andare al Supermercato!
Il supermercato è una delle occasioni che troppo spesso viene dimenticata, è una risorsa preziosa, più della discoteca, degli aperitivi e delle feste per “farsi rimorchiare dal tipo giusto”.
Ovviamente non tutti i momenti sono adatti per la caccia. Esistono infatti delle vere e proprie fasce orarie in cui dedicarsi al boy watching tra le conserve e i detersivi. Vi state chiedendo quali sono? Le ore serali, dalle 20 in poi, quando le signore di una certa età di sono ritirate, le madri di famiglia e relativi pargoli sono a tavola e in giro ci sono solo i single appena usciti dal lavoro.
Tra uno scaffale e l’altro, mentre si è intente a controllare la lista appare Lui, lo intravedi: è insieme al suo carrello, entrambi sono belli ed armoniosi. Lui, il ragazzo intendo, ha una padronanza del mezzo che nessuno altro ha, o almeno non a memoria del market, sembra esserci nato col carrello.
Il locale semideserto non potrà che favorire gli sguardi e un eventuale scambio di battute. Certo, chiedere il numero di cellulare tra i pannolini non sarà sexy, ma ritornare i giorni dopo e rifare il piacevole incontro potrebbe rivelarsi fatale.
Provate per credere.
Qual'era il significato di questo post? Ah sì! MAI dimenticarsi di essere carine, neppure per uscire a prendere il latte, a maggior ragione quando ci si reca all'Esselunga!

Teorema Teheran

Le forze armate iraniane sono pronte a «tagliare le mani di qualunque aggressore». Dichiarazione del presidente dell’Iran Mahmud Ahmadinejad in un discorso tenuto durante una parata militare per la giornata delle forze armate.
Le forze armate iraniane sono «tra le più potenti al mondo», ha aggiunto il presidente della Repubblica iraniana, ex sindaco dittatore di Teheran.
C’è bisogno di aggiungere qualcos’altro?
Forse si, bisogna ricordare che lo stesso uomo ha dichiarato l’olocausto “un mito assoluto”.
Ribadiamo anche che l'Iran minaccia di lanciare un’offensiva di kamikaze contro qualunque Paese che partecipi ad eventuali operazioni per ostacolare il suo sviluppo nucleare.
Quindi? Quindi non c’è da stupirsi che lo scenario internazionale si stia preparando ad un eventuale attacco armato. Non devono sembrare strane le dichiarazioni in risposta a queste minacce.
E il pacifismo esasperato in queste occasioni è totalmente fuori luogo. Nessun uomo sano di mente può desiderare la guerra, ma in alcuni estremi casi è l’unica inevitabile conseguenza.
Prepariamoci ora perché prima o poi questo scenario sarà inevitabile.

martedì 11 aprile 2006

NOVEMBRE

Nati nel 1990 con il nome Catacomb, dalla mente dei due fratelli romani Carmelo Orlando (voce e chitarra) e Giuseppe Orlando (batteria), pubblicano un demo (Unreal 1991) e un EP (The Return Of The Ark). Viste le evoluzioni del sound del gruppo, i due fratelli preferiscono cambiare nome alla loro creatura, scegliendone uno che meglio rappresentasse la loro musica: Novembre. La band comincia a farsi conoscere grazie ai circuiti dell'underground internazionale.
Registrano i primi due album, Wish I Could Dream It Again e Arte Novecento, con il genio svedese Dan Swanö (che ha collaborato anche con gli Opeth) per Polyphemus Records (etichetta indipendente catanese). Riscuotono molto successo e ottengono un contratto con la Century Media Records. Partono dunque per una tournée come supporto dei Moonspell, al termine della quale registrano Classica, che vede la luce nel 2000. Con Novembrine Waltz i Novembre ottengono un successo stratosferico, che li porta nuovamente in tournée assieme a Katatonia ed Opeth. Nel 2002 la band decide di riregistrare Wish I Could Dream It Again (prima produzione del gruppo) con il nome di Dreams D'Azur.
Nel 2005 la band entra di nuovo in studio per incidere materia, nuova produzione che dovrebbe vedere la luce a metà 2006. Il disco verrà prodotto dalla Peaceville.


Membri della band
Carmelo Orlando - Chitarra, Voce (1990-)
Giuseppe Orlando - Batteria (1990-)
Massimiliano Pagliuso - Chitarra (1997-)
Alessandro Niola - Basso (1998-)


Discografia
Unreal (Demo - 1991 - pubblicato come Catacomb)
The Return Of The Ark (EP - 1993)
Wish I Could Dream It Again... (1994)
Arte Novecento (1996)
Classica (1999)
Novembrine Waltz (2001)
Dreams d'Azur (2002 - ristampa di Wish I Could Dream It Again...)

E dal 17 aprile… METEORA!!!

domenica 9 aprile 2006

Votate Italiani, votate!

Non c'è niente di più disgustoso dell'astansionismo e degli astansionisti che si nascondono dietro un dito. Abbiamo il dirittto di votare, grazie al cielo nel nostro paese c'è il suffragio universale, duque usciamo a votare. Mettiamo in pratica un diritto che i nostri antenati hanno difeso con il sangue.

venerdì 7 aprile 2006

DICHIARAZIONE

Mi hanno chiesto una dichiarazione di voto. E io rispondo Si. Perché è questo il momento di dichiarare con forza, con orgoglio la propria appartenenza. Senza paura. Per il nostro futuro.
Io non voglio questa sinistra.
Perché Prodi alla guida dell'Unione è il nulla.
Perché Prodi è un non leader. Non è la guida ma l'ostaggio consenziente di una non Unione. Un mediocre che ha fatto del non decidere il sistema di governo.
Perché è un ex democristiano che oggi fa il pacifinto con i comunisti e i baciapile.
Perché tutto è serio. Lui è serio. La situazione è seria. L'Italia è triste...Aria fritta, un vuoto a perdere.
Perché non ha un partito.
Perché ha guidato l'Iri della deindustrializzazione e ora dice di avere un progetto industriale.
Perché ha fatto dell'Europa un ufficio di passa-carte senza un sogno e sogna di andare al governo fondando la crescita sul rilancio dell'Europa.
La Sinistra vive di contraddizioni. Perché a sinistra ci sono i Gran Sacerdoti del culto della conservazione. Non decidono. Sono i Gattopardi del nuovo millennio. Fingono di voler cambiare perché tutto resti come prima.
Perché a Sinistra hanno un programma che si pesa a kili. Perché ci sono Di Pietro con i Comunisti Italiani. Bertinotti con Mastella. La Bindi con Pannella.
Perché hanno già governato. Hanno fallito e li hanno mandati a casa.
Perché non hanno una politica economica.
Perché con loro torna la lottizzazione, l'unico principio che condividono.
Perché hanno riempito l'Italia di immigrati clandestini.
Perché non hanno una politica estera e "auspicano che le cose si risolvano con il buon senso". Quale buon senso? Quello di chi assale un consolato per uccidere i diplomatici della democratica Danimarca?
Difendono l'Eurabia che non ha fondamento culturale. Vogliono dare il voto degli immigrati. Indiscriminatamente.
Amano l'Islam e odiano gli israeliani, perché ricchi, e quindi da
combattere.
Odiano l'America. Colpevole di essere il paese leader del capitalismo mondiale.
Loro. I perfidi.
I corrotti.
Loro.
Gli odiati Stati Uniti d'America.
Per la sinistra è quindi inevitabile stare con i palestinesi e col mondo arabo. Schierarsi con i proletari della situazione.
Islam e sinistra. Il revival perverso di una sorta di patto Molotov-Ribbentrop. Un patto stretto tra due mondi che sembrerebbero opposti. Ma che sono indissolubilmente uniti dall'odio contro un comune nemico.
Sempre lo stesso. Gli Stati Uniti.
In nome di quell'odio questa sinistra ci sta portando verso l'inevitabile resa.
Verso il nostro annientamento come civiltà.
Si riempiono la bocca con i diritti, nel disinteresse per le libertà dell'individuo, della donna. A loro non importa di tutti coloro che in medioriente ringraziano Dio ogni sera che cenano, non per il cibo che hanno sulla tavola, ma per esserci arrivati ancora vivi a quella tavola.
Loro chiamano i terroristi resistenti. Sono solidali con l'Islam e non con il Papa. Hanno usato la morte di Giovanni Paolo II come occasione per sdoganarsi.
Tutti in piazza San Pietro. Anche i comunisti. Quelli che Woytjla ha sepolto per sempre. Quelli che qui inneggiano alla Rifondazione e difesa del Comunismo.
Hanno usato i disordini di Bengasi per alimentare l'odio. Per prendere qualche punto percentuale.
La sinistra è solidale con i terroristi islamici per le vignette pubblicate in Danimarca.
Vigliacchi.
Dov'è la loro laicità? La ostentano solo nei confronti del cattolicesimo. Fanno vignette contro Ratzinger "Il pastore tedesco" raffigurato come fosse un cane.
Per dire NO a tutto questo io scelgo.
Scelgo il Centrodestra perché vedo questa sinistra.
Basta ascoltarli per aver voglia di scappare.
E' una scelta culturale. E' una scelta di vita. E' una diversa visione dell'Italia e del Mondo. Scelgo Berlusconi e il suo progetto.
Perché non è statalista.
Perché crede nella Libertà e nel Liberismo e nell'individuo.
Perché è contro la politica vuota di contenuti dei D'Alema e Fassino. Perché non odia come loro che fanno finta di amare per la paura dell'odio altrui.
Perché guarda al futuro e non al passato come loro.
Perché abbiamo avuto 5 anni di stabilità che una volta era un valore e ora ci siamo dimenticati dei 4 governi in 5 anni.
Perché è amico di Bush, si amico degli USA senza vergognarsi della gratitudine che si deve agli USA e non di Cuba o di Hamas.
Perché hanno detto che molte Leggi non saranno cambiate. Riconoscendone il Buon Governo.
Perché con la riforma della Costituzione ha mantenuto una grande promessa.
Perché lavora giorno e notte per cambiare l'Italia.

Scelgo di stare con l'Italia che si oppone.
Perché c'è un'Italia che non accetta passivamente l'annientamento culturale. C'è Un'Italia che non ci sta a questo gioco al massacro. C'è un'Italia che non accetterà mai di rinunciare alle libertà che ha conquistato.
Perché io al mio Paese ci tengo."

martedì 4 aprile 2006

Chissà

Toni aspri e asperrimi. Confusione totale, messaggi diversi e discordanti. Una chiusura di campagna elettorare che assume toni grotteschi e noi spettatori siamo vittime e carnefici.
Vittime perchè subiamo un controllo mediatico che arriva da ogni fonte ed è impossibile evitare questa pioggia di messaggi e slogan. Carnefici perchè saremo sempre noi a scegliere tra pochi giorni. Decideremo il nostro fututo e ognuno di noi ne sarà responsabile. Basterà un tratto di matita, quasi uno scarabocchio, puchè resti nei limiti di un quadrato prestampato. Il tutto all'insegna della correttezza e della banalità che può essere racchiuisa in un simbolo di partito.
Chi scrive non è una "cogliona" ma ogni tanto se ne vegogna.

lunedì 3 aprile 2006

sabato 1 aprile 2006

confusione

Volevo solo dirti che
Volevo tu, sapessi che....
Che ho paura.......
anche di un tuo sorriso
E che il mio cuore salga fino alle labbra
per farle tremare.... per farle sparire...

Non c'entra niente con quello che volevo scrivere, ma e' una canzone bellissima e volevo postarla.
Ho fatto entrambi i test che mi hai mandato per capire quale partito e' piu' consono alle mie idee politiche, e in uno e' venuto che devo votare margherita e nell'altro alleanza nazionale! la cosa mi stupisce anche perche' le domande erano molto simili e ovviamente io ho risposto allo stesso modo.. boh!